Per essere produttivi bisogna lavorare. E bisogna stimare il nostro lavoro. Stimare non soltanto nell’accezione di ritenerlo figo, ma anche di saperlo quantificare, conoscerne il valore, il peso, la durata il costo d’impegno, energia e investimento.
La mia strategia per essere produttiva sul lavoro
Stabilire un orario di lavoro verosimile. Sia che si pensi di avere giorno e notte a disposizione, sia che si abbiano tre ore al giorno è bene darsi un orario di lavoro verosimile, ossia sostenibile. Dalle 9 alle 16? Dalle 14 alle 18? A giorni alterni? Mettetelo per iscritto, usate un agenda ed evidenziate le effettive ore di lavoro. Io lo faccio e oltre a darmi immediatamente l’immagine della fetta della giornata dedicata al lavoro, mi dà modo di riempirla in maniera concreta.
Organizzare il lavoro in anticipo. Io lo faccio la sera, quando dopo aver messo a nanna i pupi apro la mia agenda elettronica e mando un’occhiata alla giornata che mi aspetta. Incastro gli impegni, seleziono le ore a disposizione abbinandole alle varie incombenze, stabilisco le priorità e assegno un tempo verosimile a ogni lavoro. Insomma creo una to do list. Non impiego molto e non la ritengo una faccenda particolarmente impegnativa, ma è fondamentale per permettermi di partire la mattina dopo immediatamente focalizzata su ciò che devo fare per ritenere la mia giornata lavorativa produttiva.
Eliminare le distrazioni. Questa è personalmente la parte più difficile perché entra in gioco il mio carattere poco incline al rigore, come detto sopra. Quindi devo necessariamente raggirarmi: evito di tenere tutte le finestre dei social aperte. Se ho da portare avanti un lavoro particolarmente lungo e impegnativo non sbircio neppure a inizio giornata. Occhio non vede, cuore non duole. Altrimenti scagliono il lavoro in piccole trance e tra una e l’altra mi concedo un quarto d’ora, dieci minuti per prendere un caffè e fare due chiacchiere da bar.
Per concludere, non sono una sostenitrice dell’efficientismo, lavorare da casa è una dimensione a me congeniale anche perché mi permettere di decidere con buon senso e onestà intellettuale quando essere più produttiva e quando invece rinunciare a qualche lavoro pur di rallentare e avvicinarmi a ritmi più sostenibili per me e la mia famiglia, però credo che perdere tempo in attività che a fine giornata non lasciano nulla o peggio regalano solo un senso di frustrazione e insoddisfazione, non faccia bene.