Quando si scollina la metà di ottobre, è il momento d’oro per la zucca, non solo come simbolo di autunno e di varie festività e tradizioni ormai diffuse in tutto il mondo, ma anche come ortaggio locale e di stagione da consumare e rivalutare nella nostra dieta invernale.
Del resto in questi giorni ne troviamo in vendita di tutte le forme, colori e dimensioni: ma attenzione! Alcune sono buonissime e perfette per essere cotte al forno, in padella, fritte, pastellate, frullate e caramellate; altre sono prettamente decorative e la polpa non è commestibile. Come le Lagenarie, di mille forme e colori, utilizzate per creare stupendi centri tavola e addobbi vari e, anticamente, anche come fiaschi per vino e acqua; o la celeberrima zucca di Haloween detta in veneto anche porselera – per il fatto che, appunto, la mangiano solo i maiali (porsei in dialetto).
Se siete dei buongustai meglio quindi acquistare le zucche commestibili, come la Delica, di forma tonda, con la scorza verde, ideale per gli gnocchi; la Violina, conosciuta anche come “ferrarese” per la larga diffusione che ha in quelle zone: ha un colore esterno arancio chiaro, la polpa molto colorata e la forma allungata che ricorda lo strumento musicale a corde; la Butternutt, di forma più piccola rispetto alla Violina, con buccia liscia e molte volte utilizzata dal vostro fruttivendolo per preparare la zucca pronta a cubetti. Perché in effetti la parte più laboriosa è eliminare la scorza di questo ortaggio: ma con un po’ di pazienza e un buon coltello potrete ottenere la vostra deliziosa polpa.
e la comprate intera, datele dei piccoli colpetti con le nocche: deve emettere un suono sordo, segnale del fatto che il suo interno non è vuoto ma ricco di polpa; il picciolo deve essere morbido e ben fissato all’ortaggio; la buccia non deve presentare ammaccature. Potete poi conservarla in casa anche per un mese, se posta in ambiente buio, fresco e asciutto. Se l’acquistate già tagliata a pezzi, badate che sia umida e di consumarla entro pochi giorni, perché si disidrata molto rapidamente; oppure optate per le confezioni sottovuoto che si conservano più a lungo in frigo.
Chi sostiene la teoria che tutte le cose buone fanno anche inevitabilmente ingrassare, deve in questo caso ricredersi: la polpa della zucca è dolce ed ipocalorica, con solo18 calorie ogni 100 grammi. Ciò è dovuto alla presenza al suo interno di un’alta concentrazione di acqua e una bassissima percentuale di zuccheri semplici. Come la maggior parte degli ortaggio e della frutta di colore giallo – arancione, la zucca è inoltre ricca di vitamina A, C e betacarotene, potassio nonché molte fibre. I semi di zucca sono commestibili e squisiti, nonché salutari, in quanto contengono buone dosi di acidi grassi essenziali, omega-6 e vitamine B: potete cucinarli nel forno caldo a 200°, dopo averli lavati abbondantemente sotto l’acqua corrente per eliminare le parti filamentose.
Delle parti che costituiscono la zucca, come per tanti altri ortaggi appartenenti alla tradizione rurale, “non si butta via niente” e si mangia praticamente tutto: le sue foglie più tenere e i germogli sono ottimi in frittata e minestre; i fiori possono essere fritti in pastella di acqua e farina e farciti con altre verdure e formaggi; i semi, estremamente nutrienti – 50% di grassi, 24% di carboidrati e 19% di proteine – sono ottimi abbrustoliti e salati, non per nulla vengono chiamati “brustolini”; e, dulcis in fundo, la sua polpa, compatta e dolce, può essere bollita, fritta, cotta al vapore, al forno, al micro-onde o alla brace: è una base ideale per torte salate, pastasciutte, risotti, gnocchi, soufflé, ripieni di tortellini, nonché per la preparazione di originali conserve e pane.
RICETTA
Gnocchi di zucca
Ingredienti per 4 persone:
400 g di zucca gialla,
200 g farina 00,
2 uova,
ricotta affumicata,
60 g burro,
10 foglie di salvia, ,
sale qb,
(eventuale tartufo)
Procedimento
pulite la zucca dalla buccia e dai semi e lessatela in pochissima acqua per 15 minuti; passatela poi con il passaverdure e lasciate raffreddare il composto per mezzoretta. Aggiungete quindi le uova, un pizzico di sale e la farina e mescolate l’impasto energicamente. Aiutandovi con un cucchiaino da caffè, formate dei piccoli gnocchetti e tuffateli man mano nell’acqua bollente salata. Quando vengono a galla, toglieteli con un colabrodo ed immergeteli in una pentola di acqua fredda fino a raffreddamento avvenuto. Poco prima di servirli, ripassateli per pochi secondi in acqua bollente salata, scolateli bene e versateli in una padella in cui avrete fatto rosolare il burro con la salvia. Una volta versati nei singoli piatti, grattugiateci sopra la ricotta affumicata e, a piacere, una trifolata di tartufo.