• Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer
L'Officina

L'Officina

Un Sito per Imparare

Come Scegliere le Ciliegie

Aggiornato il 1 Giugno 2021

Irresistibili tentatrici, già da un paio di settimane le ciliegie sono arrivate, con il loro rosso splendore, sui banchi dei fruttivendoli della marca.

E se alla vista sembrano tutte uguali, se non per le dimensioni, in realtà ne esistono decine di cultivar, che maturano in varie parti di Italia e in tempi diversi. In condizioni climatiche normali la ciliegia italiana matura verso la metà maggio, per le varietà precoci, e la raccolta dura fino ai primi di luglio, con le varietà tardive. Le prime a comparire nella nostra penisola sono le precoci Bigarreau sia spagnole, sia pugliesi e quindi quelle del Veneto, per giungere poi ai duroni, come gli Anella, croccanti e succosi. Tra la fine di maggio e l’inizio di giugno arrivano poi le dolcissime Ferrovia dalla Puglia e dal Veneto, insieme alle rinomate produzioni dall’Emila Romagna – specialmente la zona di Vignola – che, oltre ad essere buone, sono lavorate e presentate in modo esemplare. Quindi a luglio la stagione italiana si conclude con le produzioni vicentine di Chiampo e le ultime del nostro territorio, ideali per la conservazione sotto spirito. Molto buona è anche la ciliegia veneta di Marostica, fregiata dall’Unione Europea con il riconoscimento IGP.

La raccolta delle ciliegie è un’attività totalmente manuale, che incide non poco sul costo di commercializzazione del frutto che, qualche decennio fa, stava rischiando di sparire proprio per questo motivo. Infatti fino agli anni ottanta i ciliegi erano alberi piuttosto alti, sicuramente oltre i 4 metri: per staccare i frutti dai rami servivano lunghe scale e raccoglitori dai piedi saldi, nonché molte ore in più per il conferimento del prodotto nelle cassette poste ai piedi delle piante. Fortunatamente è intervenuta la botanica con i celeberrimi innesti: dopo svariati tentativi, si è riusciti a creare degli alberi alti al massimo 3 metri in grado di produrre ciliegie di varietà squisite per deliziare i palati dei consumatori più esigenti e rendere la raccolta più semplice.

Infinita bontà

Per la sua facilità di consumo, le poche calorie – solo 38 per 100 g – e il sapore intenso, la ciliegia è il frutto ideale per uno spuntino fuori pasto, ricco di vitamine A, B e C, sali minerali e oligoelementi preziosi quali lo zinco, il rame, il manganese e il potassio. Sono quindi l’alimento ideale quando si ha voglia di sgranocchiare qualcosa ma non si vuole assumere troppe calorie: attenzione però a non esagerare! Come i più golosi sapranno, il loro naturale e blando potere lassativo può diventare notevole in caso di eccessive scorpacciate.

Suggerimenti per acquisto e conservazione

Quando le acquistate, scegliete solo ciliegie mature, con polpa soda e carnosa, prive di macchie scure, con il picciolo ancora attaccato. Evitate le ciliegie acerbe: al contrario della maggior parte dei frutti, le ciliegie non continuano la maturazione una volta staccate dall’albero. Essendo frutta facilmente deteriorabile, conviene comprarne poche alla volta: si conservano a temperatura ambiente per 2-3 giorni, tenendole possibilmente in un cesto di vimini su un solo strato, per evitare ammaccature e favorire il giro d’aria. In frigo si mantengono qualche giorno in più se tenute in un sacchetto di carta, ma il freddo tende ad avvizzirle. Non potendo sbucciarle, occorre lavarle accuratamente, meglio sotto un getto di acqua corrente.

Storia e gloria della ciliegia

Sebbene nella nostra provincia la coltivazione del ciliegio risalga all’epoca medievale, come attestano alcuni bandi pubblicati dal Podestà di Asolo, Andrea Cornaro, per tenere sotto controllo il prezzo delle ciliegie, il frutto è presente nella dieta umana da tempi ben più lontani. Varrone fu il primo a descrivere dettagliatamente il processo di innesto del ciliegio, che tradizione vuole portato a Roma dalla golosa e proverbiale voracità di Lucullo, e Plinio il Vecchio, nella sua “Naturalis Historia”, tratta della diffusione delle ciliegie nella penisola Italica a testimonianza di quanto antica sia questa coltura nel nostro paese: oggi l’Italia è uno dei maggiori coltivatori al mondo di Prunus cerasus, o ciliegio acido, che genera le amarene, utilizzate dall’industri conserviera, e di Prunus avium, che dà appunto le ciliegie dolci da consumo.

RICETTA

Muffin con ciliegie marinate al Raboso passito
Ingredienti per 12 muffin:
500 g ciliegie
100 g burro,
100 g zucchero,
100 g cioccolato fondente,
100 g farina,
3 uova,
1 cl maraschino,
6 g lievito per dolci,
1 pizzico di sale,
1 bicchiere di Raboso passito

Procedimento:
amalgamate il burro con lo zucchero, aggiungete il cioccolato precedentemente fuso a bagno maria, la farina ben mescolata con il lievito e il sale: infine unite le uova e il maraschino. Mescolate con cura, quindi riempite i 12 pirottini e cucinate in forno ben caldo, a 180 °C per 12 minuti. Nel frattempo, in una boule mettete le ciliegie tagliate a metà, cosparse con poco zucchero e il vino Raboso Passito.
A cottura ultimata, disponete in un piatto fondo le ciliegie marinate col vino e appoggiate sopra il muffin ancora tiepido.

  • Tweet
  • Share 0
  • LinkedIn 0
  • Email

Articoli Simili

  • Come Fare Zucchero a Velo

  • Come Fare lo Strudel

  • Come Preparare Crema di Zucca

  • Come Fare Yogurt in Casa

  • Come Fare lo Tzatziki

Primary Sidebar

Cerca

Categorie

  • Altro
  • Cucina
  • Fai da Te
  • Guide
  • Migliori Prodotti per Auto
  • Soldi
  • Tecnologia

Footer

Informazioni

  • Contatti